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Presentata a Roma la sesta edizione di Food&Book, Beppe Vessicchio ci racconta i suoi studi sull’agronomia musicale

Roma, 3 ottobre. Un sole caldo che ha ancora la forza di un’estate che non vuole proprio arrendersi alla sua fine. Come cornice il nuovissimo Pantheon Iconic Hotel di Roma. L’occasione, invece, è la presentazione della sesta edizione di Food & Book, festival dedicato alla cultura enogastronomica, da sempre colonna portante della storia e dell’economia italiana. La manifestazione inizia oggi 12 ottobre e durerà fino al 14 ottobre presso Montecatini Terme, nella cornice liberty delle storiche Terme Tettuccio nella quale si alterneranno cene d’autore, presentazioni di nuovi volumi e libri, banchi di assaggio e degustazione, workshop e un’area completamente dedicata ai più piccoli.

Gli ospiti della conferenza

A intervenire alla conferenza di presentazione Carlo Ottaviano e Sergio Auricchio, rispettivamente direttore ed organizzatore del festival Food & Book, e l’assessore alla cultura del Comune di Montecatini Bruno Ialuna. Tra i relatori, come ospite speciale che ben poteva aprire le danze al una manifestazione riguardante la cultura gastronomica, il direttore d’orchestra Beppe Vessicchio.

Il maestro ha illustrato ai presenti i suoi studi sull’agronomia musicale che hanno trovato spazio nel libro “La musica fa crescere i pomodori” scritto da Vessicchio e Angelo Carotenuto.

Food & Book

Il titolo è accattivante e di certo non esaustivo dell’argomento che risulta essere innovativo e davvero interessante per il miglioramento del settore enogastronomico.

La musica è la poesia dell’aria

Il maestro Vessicchio sostiene che la musica abbia un linguaggio universale o, volendo utilizzare le parole di Jean Paul Richter , “la musica è la poesia dell’aria”. Proprio per questo motivo, creando vibrazioni ed entrando in contatto con la materia, riesce a donarle un’armonia.

I primi esperimenti sul “potere” della musica furono realizzati con delle mucche del Wisconsin, queste furono sottoposte alla musica di Mozart e dei Led Zeppelin e, a termine dell’esperimento, si scoprì che le mucche che avevano ascoltato la musica classica di Mozart avevano prodotto più latte.

Come mai? Vessicchio ci dà la motivazione: è tutta questione di Polifonia.

Perché Mozart?

Lo stesso direttore d’orchestra comincia a fare degli esperimenti sulle piante, utilizzando la musica di Beethoveen e Mozart, direttamente emessa dal suo i-Pad, e quando i fiori e gli arbusti ascoltavano Mozart “sembravano sorridere” e inoltre “ottimizzavano le risorse, il consumo di acqua nei loro vasi era minore”. Tutto questo non accadeva con Beethoven perché quest’ultimo aveva molti ripensamenti nelle fasi di scrittura della sua musica, la quale risulta essere più tormentata e caratterizzata da forti dissidi. Mozart invece creava delle armonie perfette, egli aveva tutto in mente quando suonava, scriveva la sua musica solo per poter permettere ad altri di suonarla.

Allora la domanda ci sorge spontanea e la poniamo direttamente al maestro Vessicchio “ non c’è alcun brano rock o pop che possa avere gli stessi effetti di Mozart?”

Il direttore d’orchestra ci risponde con il suo fare affabile “in realtà è possibile ricreare una composizione armonico- naturale o trovarla involontariamente, come mi è capitato di trovare in alcuni brani pop che non avevano una partitura di riferimento. Solitamente non per tutto il brano ma per qualche inciso. Ho potuto notare, però, che Penny Lane dei Beatles risponde a questo tipo di concetto per tutto il brano, certamente nella versione registrata in studio..per il live potrebbe essere diverso!”

Gli esperimenti sul cibo

A tutte queste dissertazioni seguono gli esperimenti fatti durante la conferenza. Il primo sul vino rosso e il secondo sulla mela. Entrambi i prodotti, il vino nel calice e la mela dopo essere stata tagliata e metà, sono stati messi sull’i-Pad del maestro, mentre questo emetteva una sua composizione. Dopo un po’ di tempo, si è potuto osservare che l’ossidazione della mela “trattata” con la musica era minore rispetto a quella “non trattata” e che il vino, dopo essere stato assaggiato da alcuni presenti, risultava migliorato, bilanciato e armonico rispetto a quello non trattato.

Altri esperimenti sono stati condotti con la passata di pomodoro- quella trattata conserva il suo colore acceso – sulla mozzarella e anche sulla pasta.

Il risultato è sempre lo stesso: la polifonia della musica a cui sono stati sottoposti questi cibi riesce a migliorare il loro aspetto, sapore e conservazione.

L’agronomia musicale risulta essere un argomento che desta incredulità, stupore. Ma alla fine bisogna arrendersi all’evidenza degli esperimenti condotti che ci dimostrano che “la natura sente ed avverte ogni cosa”.

Per tutti gli appassionati di cultura gastronomica,  per gli esperti del settore e per i più curiosi non resta che recarsi a Montecatini Terme per la sesta edizione di Food & Book che si svolgerà fino al 14 ottobre. 

47 incontri, 103 autori a colmare il palinsesto culturale, molteplici incontri con chef ed esperti del settore, workshop e ospiti speciali come lo Chef Alfonso Iaccarino, uno dei grandi maestri dell’alta cucina italiana, il Prof. Franco Cardini nel duplice ruolo di storico ed esperto gourmet e l’ex magistrato Gian Carlo Caselli, a capo dell’Osservatorio sulla criminalità nel settore agroalimentare. Tutto questo e molto altro è Food & Book.

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Gaia Ricci

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